Quando a Biella si dice Fiera, la prima cosa che viene in mente è Pioggia, perché inevitabilmente l’evento è associato al maltempo, da sempre, da che abbiamo memoria l’arrivo dei baracconi in città ha sempre coinciso con il peggioramento climatico.
Questo non ha mai fermato i biellesi, che nonostante le condizioni avverse hanno sempre riempito gli spazi dedicati alle giostre godendosi attimi di relax.
Negli anni il luogo di allestimento è mutato più volte, chi scrive ancora ricorda una fiera in via Lamarmora, dove ora sorge l’Esselunga, successivamente spostato nei pressi dello stadio, o piazza del mercato per poi essere relegato in via dei Tigli, proprio dietro le carceri.
Il cambio di location non ha influito sull’evento anche se negli anni l’interesse è un po’ scemato ma forse solo perché anche noi siamo un po’ cresciuti.
Così tra un panino bisunto e un croccante ci tornano alla mente i momenti di una gioventù ormai lontana, a stringerci con gli amici sul Tagadà mentre la voce dello speaker ci incitava a restare in equilibrio, a tirar pugni al pungiball per farci belli con la morosetta di turno e l’immancabile autoscontro, seduti sul bordo dell’auto inveendo contro chi ci colpiva (anche se era quello il gioco in fondo).
A ripensarci ora ci viene da sorridere, a ricordare quanto eravamo tamarri, con i giubbotti alla moda, i biglietti omaggio ritagliati dai giornali locali o presi a scuola, le prime sigarette di nascosto, gli scontri con gli altri ragazzi di quartieri e paesi diversi, scesi in Fiera per godersi l’evento. Tutto aveva un sapore nuovo, sovversivo e in qualche modo unico. Il SuperTele vinto al tiro a segno, la pesca dei cigni, attrazioni presenti ancora oggi ma ormai prive di quel fascino unico, o forse siamo noi ad essere cresciuti.
La Fiera in centro era per tutti, raggiungibile a piedi, in autobus o accompagnati dai genitori di turno, ora invece relegata nel retro bottega cittadino tutto appare più lontano e meno intimo.
Ma si sa le cose cambiano, i tempi si evolvono e la nostalgia del tempo che fu serve solo a farci sentire più vecchi. I ricordi svaniscono piano piano ma per fortuna c’è la pioggia a ricordarci che la fiera sta arrivando, anche se non è più quella di una volta.
Foto di copertina – Bruno Marcone